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Ottimo riscontro per il tavolo di lavoro su agricoltura e ruralità promosso da Copagri Frosinone e Latina

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Un momento di analisi e di confronto, uno stile insolito – informalmente profondo e propositivo – e relatori competenti hanno caratterizzato il lavoro promosso da Copagri Frosinone Latina su “Agricoltura e Ruralità”.

La scelta voluta e praticata dal presidente Neglia di superare il consueto canovaccio  di “richiesta del sindacato e della società civile e risposta delle istituzioni” che troppe volte rappresenta lo schema “concertato e comodo” su cui diviene forma il rapporto di interesse e prossimità tra istituzioni e soggetti intermedi della rappresentanza, ha rappresentato davvero una scelta indovinata.

 

Una decisione che vede Copagri e la cooperativa Elp lavorare affinché la “costruzione sistemica e la programmazione negoziata” divengano condizioni base nel percorso di governance e definizione delle strategie politiche in campo agricolo e rurale.

 

Un’azione che – iniziata con il Gal Terre di Argil e con  una serie di seminari, sostenuta fortemente con il giornale on line L’osservatore del mondo rurale http://www.losservatore.it/index.php – non è solo un’acrobazia stilistica , ma sta avviando un ragionamento serio, partecipato e trasversale sulla necessità di immaginare e costruire una Politica che ponga l’agricoltura al centro. E non releghi il comparto agro-alimentare, importante dinamo economica (troppe volte dimenticata) ma, anche e soprattutto, struttura produttiva su cui è costruita e immaginata quella dimensione rurale che nella sua discontinuità è uno degli elementi della nostra Regione e del nostro Paese, a semplici trattative univoche con chi ha più tessere

 

Un percorso che vuole, in termini trasversali, plurali ed innovativi mettere a sistema quei molteplici interessi (pensiamo agli enti locali ed al PSR, all’ambiente, al turismo, al monitoraggio del paesaggio..) e che partono dall’agricoltura e dal tessuto produttivo agricolo. Fare questo significa coniugare immateriale, welfare, economia con l’architrave di riferimento: l’agricoltura.

 

Questa è la motivazione che ha visto i relatori confrontarsi su tematiche diverse, su istanze immediate ma, anche e soprattutto, su quell’analisi e quell’individuazione di strategie che rapprenta il necessario quadro di riferimento, partecipativo, plurale e professionale, senza cui troppe volte abbiamo risposte ed azioni politiche nate “dall’idea e dal politico di giornata”.

 

Il saluto e l’attenzione mostrata dal sindaco Ottaviani – interessato e partecipe – non solo ad un’importante rilancio dell’agricoltura, ma anche ad avviare un ragionamento condiviso e progettuale sullo sviluppo locale (che lo vedrà protagonista e regista di un prossimo- speriamo non lontano – appuntamento a Grid, il ruralhub del centro storico di Frosinone) mostra l’attenzione che il capoluogo ciociaro ha intenzione di dare all’agroalimentare. Superando la logica dei riferimenti e delle alleanze parziali.

 

La passione, la competenza ed il desiderio di confronto che sono emersi con chiarezza e decisione dai vari interventi  dell’Onorevole Abbruzzese, del Segretario generale Mantegazza, del presidente Verrascina e dall’ Assessore regionale Hausmann rappresentano l’esempio più evidente della necessità e della volontà di costruire insieme un futuro per la ruralità nazionale e regionale. Al di là delle letture e delle analisi, delle posizioni differenti l’utilità e la necessità di un confronto che non sia solo “un momento di giudizio” ma possa essere parte costituente di quell’analisi necessaria per le scelte strategiche e la definizione delle traiettorie,è stato l’elemento chiave della tavola rotonda. Le domande ed il coordinamento volutamente “articolato e dialettico” del presidente di Elp Matteo Salvadori è stato il sottile fil rouge da cui gli spunti, le suggestioni e le letture dei relatori hanno disegnato e condiviso riflessioni sulla necessità di “far pesare l’agricoltura”. Sulla necessità di avviare un percorso che riconosca – anche in termini di peso ed istituzionali –  l’impossibilità di considerare l’agricoltura come unica (è troppa la differenza tra la relatà artigianale e quella intensiva).

La competenza e la disponibilità al confronto – competente ed analitico – dell’ Assessore Hausmann, rappresenta, al di là di alcune fisiologiche letture differenti, un dato che è giusto ed importante sottolineare. L’etica della politica e la possibilità di avviare quelle pratiche che l’Europa ci chiede a gran voce (in primis i percorsi bottom up) e che rappresentano la condizione necessaria a costruire una ruralità che poggi su innovazione sociale, progetti ampi, e competitività del settore, passa necessariamente attraverso quella disponibilità, confronto dialettico e lettura strategica che ha mostrato ieri l’Assessore. Questo non è un encomio (non ne abbiamo né il grado, né la volontà), molti sono i passaggi critici del PSR, ed alcuni i punti che riteniamo non condivisibili. Ma riteniamo fondamentale quello slancio e quella capacità di confronto di cui ha dato prova l’Assessore all’Agricoltura, Carlo Hausmann. Politica e governance richiedono di “metterci la faccia”, e quando un uomo che viene “dalla dimensione tecnica” lo fa (aprendosi al confronto che troppi politici di professione evitano; non capendo che il rilancio della provincia, discontinua ed articolata, passa attraverso un necessario rapporto con il tessuto sociale ed associativo. Va ridisegnata la governace) diviene degno di menzione. Fermo restando le differenze e che sono emerse.

 

Forte e chiaro il monito del presidente nazionale Verrascina: smettiamola di narrare la favola “del consolidato stato di benessere dell’agricoltura italiana”. Il reddito degli agricoltori diminuisce costantemente, e non possono essere i mercatini locali – seppur importanti per alcune piccole realtà – la risoluzione del problema. E lo possono essere ancor meno se vengono utilizzati in modo strumentale e concertato in chiave monocromatica. E’ necessaria una relazione ed un confronto plurale che pongano le basi per affrontare il mercato  in termini globali. Il made in Italy, la richiesta di sicurezza alimentare e di qualità sono con dizioni che la società chiede, bisogna far sì che alle aziende venga riconosciuto lo sforzo e l’impegno, i costi e le energie, che queste richieste rendono necessari.

Sicuramente resta forte la complessità e la difficoltà di coniugare in termini strategici e condivisi “la difesa delle aziende agricole” e un pieno ed articolato investimento sullo sviluppo locale.

Questo Copagri Frosinone Latina lo sapeva bene, ed è per questo che ha voluto avviare un ragionamento ed un tavolo di lavoro su questo tema.

E’ per questo che la Cooperativa Elp, con la collaborazione di varie realtà, ed in primis di Copagri Frosinone Latina,, Istituto Santi e Cia Rieti,  sarà a Bruxelles l’8 ed il 9 novembre  http://www.elpcoop.it/?p=6684 ove ha organizzato 2 appuntamenti (di cui uno nel Parlamento Europeo) cui parteciperanno vari rappresentanti istituzionali ed eurodeputati. La due giorni sarà anche occasione per stabilire relazioni commerciali e accorciare la filiera agro-alimentare. Perchè è necessario coniugare esigenza e strategia. E saper individuare i buoni compagni di viaggio. Nel tavolo di lavoro del 19 ottobre ce ne erano molti.

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